domenica 13 novembre 2011

LA TRADUZIONE: UN ATTO CREATIVO

Ogni cultura si apre e vuole comunicarsi. La traduzione ha l’obiettivo di mettere in contatto due culture, quella emittente e quella ricevente, e cerca di analizzare la presenza di creatività di una lingua nell’altra. Molti studiosi ritengono, però, che questo scambio tra culture possa generare anche conseguenze negative come la perdita di unicità, di originalità, la standardizzazione e l’uniformazione delle culture.
Essendo la traduzione il contatto di due lingue e due culture diverse, il traduttore deve conseguentemente essere bilingue. Egli si muove tra due lingue e compara i fenomeni che caratterizzano l’una con quelli dell’altra. Ma il semplice bilinguismo non basta a definire il processo traduttivo.
La formazione del traduttore deve anche essere multidisciplinare. Una buona preparazione linguistica non è detto che aiuti il traduttore anche in modo stilistico così come è vero che, se non si è preparati dal punto di vista linguistico, il talento stilistico non riesce a realizzarsi.
La traduzione è, infatti, frutto di creatività stilistica. E considerando che ogni testo è soprattutto un atto comunicativo, possiamo affermare che il testo è caratterizzato da un duplice aspetto: è un atto sia comunicativo che creativo. E le diverse culture prendono in prestito una dall’altra (tramite la traduzione) ciò che è indispensabile per la loro crescita e il loro sviluppo. 

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