Quando il traduttore si mette a lavoro, il suo primo compito è quello di comprendere e interpretare il prototesto. 
E  l’opera passa da una lingua all’altra come messaggio omogeneo grazie  allo stile. È proprio lo stile a rappresentare l’unità dei vari messaggi  testuali. 
Il  metatesto contiene determinati cambiamenti rispetto al testo originale  proprio perché l’interpretazione dipende anche e soprattutto da chi la  compie e da altri.
Il  raffronto di fatti e collegamenti esterni dell’opera o della sua  tematica, può essere d’aiuto al traduttore. Più il traduttore sa del  tema, più è in grado di cogliere a pieno l’invariante del prototesto. 
Ma le operazioni traduttive non riguardano soltanto la tematica e la lingua; sono operazioni di carattere anche stilistico. 
Sappiamo che la specificità della traduzione come testo sta proprio nell’unità tra tema e lingua. 
E  lo stile appare per questo l’aspetto più importante in traduzione  perché il concetto di corrispondenza traduttiva va definito innanzitutto  a livello di stile dell’opera. Da ciò consegue che il campo principale  dell’attività del traduttore è legato alla ricerca e alla scelta di  traducenti stilistici del prototesto per il metatesto che si vuole  creare. 
Per  “corrispondenza stilistica” si intende corrispondenza nella cultura  ricevente. E il nucleo che dal prototesto passa al testo tradotto è l’invariante testuale. Leggi articolo intero
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